Ok rimettendo tutto da zero ho risolto, è come se la parte grafica di avviso nuova build non fosse richiamata / era non esistente.
Avevo già sollevato la questione tanto tempo fa, poi ho sempre modificato l'ini direttamente anzichè usare la GUI, però lo dico per chi magari si aspetta che ciò che imposta sulla gui si rifletta su quanto voluto.
Quando cambi nome dell'emulatore da usare , esempio del mame, purtroppo se non conosci il baco diventi pazzo prima di capire.
Di default la voce la trovi qui
#--------------------------------------------------------------------------------------------------#
# run emulator
#
emulator_commandline [emulator_path]\mame.exe
emulator_arguments [rom_name]
Se per esempio tu tramite GUI metti "groovymame.exe" , ripartendo Feel ti dice che mame.exe non lo trova o peggio ancora userà ancora mame.exe mentre tu pensi che stai utilizzando groovymame (nel caso una persona tenga più versioni del mame nella stessa folder)
Questo perchè quando la GUI salva nel file mame.ini aggiunge una linea doppia, modifica solo quella e lascia intaccata quella citata qui sopra, che è quella usata dal FEEL
# Settings .ini file structure:
#
emulator_commandline [emulator_path]\groovy.exe
# emulator_arguments ...
# input_mapping ...
In realtà non è che aggiunge, ma toglie il cancelletto e popola quell'entry, originariamente il file mame.ini è così
# Settings .ini file structure:
#
# emulator_commandline ...
# emulator_arguments ...
# input_mapping ...
Questa "logica" credo stia un po' dappertutto nella GUI, mi era capitato di modificare dei pre e post command all'emulatore e non me li applicava e ho visto che li andava a mettere altrove, con la stessa logica di quanto detto.
Altra cosa, avevo cambiato i percorsi delle varie snap etc etc e la GUI non li lista mai quei percorsi, sono "blank" ma dentro all'ini sono popolati.
Anche se non si finisce mai di imparare, su alcune cose ormai ho capito come funziona FEEL e ormai per non sbagliare agisco tramite .ini , lo dico per i neofiti che già la curva di apprendimento del FEEL è ostica (sostengo che la potenza del FEEL è proprio dietro quella iniziale complessità), con qualche accorgimento gli risparmiamo qualche mal di testa