La breve storia dei coin-op..dalla nascita ai giorni nostri
Inviato: 26/09/2010, 12:23
Anche qui raccolto e trovato in rete fonti per riepilogare i punti salienti della storia dei videogames...naturalmente se ho dimenticato qualcosa scrivetelo che aggiorno e integro..
L'anno zero di questa storia viene comunemente fatto coincidere con il lancio di Pong (1972), il videogioco progettato da Nolan Bushnell che simulava una rudimentale, ma coinvolgente partita di ping-pong.
Con maggiore rigore storico, in effetti, dobbiamo dire che i primi esperimenti risalgono addirittura alla fine degli anni '50.
All'epoca i computer erano apparecchi per pochi adepti, ovvero per i ricercatori del Ministero della difesa statunitense, e pensare di poter commercializzare delle macchine a puro uso ludico era follia.
Fu con l'invenzione dei chip che si ebbe la svolta, tant'è che i primi videogames degni di tal nome videro la luce tre anni prima della nascita di Pong, e si trattava della consolle Odissey (Magnavox/Philips) ad uso casalingo.
Lungi da noi la tentazione di voler far cadere un mito, ma la verità che Bushnell non fece altro che copiare uno dei giochi studiati per Odissey e trasferirlo dentro un "cabinet".
Ma allora, qualcuno si chiederà, come mai la storia si ricorda solo di lui? Ci sono almeno tre buoni motivi. Bushnell indiscutibilmente il primo ad aver inventato un "arcade videogame": Computer Space, che fu introdotto con scarso successo sul mercato neanche un anno prima di Pong.
Inoltre, egli il fondatore della pi antica casa produttrice di videogames tuttora in vita: l'Atari. Terzo: il suo Pong stato copiato, riveduto, corretto, arricchito, imbellettato da tutti. In Italia arrivò nel 1973 e poco dopo c'erano almeno una decina di versioni nostrane del gioco, ribattezzato Tennis-Tv.
Per vedere il secondo campione di incassi bisogna attendere il 1976. Ecco il Break-Out, il mitico muretto che ha tramandato sino ai giorni nostri la sua fama, dando luogo a infinite variazioni sul tema.
Fra queste, una citazione merita l'Arkanoid (1985), dove i muri nascondono insidie ma anche vantaggi per il giocatore. Il 1978 l'anno di Space Invaders, la battaglia contro file di marzianetti che avanzano minacciosamente verso il basso lanciando missili sul cannoncino del giocatore, che favorirà la definitiva esplosione dei videogiochi in tutto il mondo.
Sull'onda di questo successo si moltiplicheranno negli anni a venire i soggetti ispirati alla fantascienza: i primi esempi sono Asteroids, Galaga e Moon Cresta.
Capitolo a sé merita Battle Zone (1979), battaglia notturna fra carriarmati che sfrutta la tecnologia dei simulatori militari.
Agli albori degli anni '80 nasce Pac-Man, la pallina gialla che si muove in un labirinto mangiando tutto ciò che incontra, evitando l'inseguimento di fantasmi di varie fattezze. "
In un certo senso Pac-Man sinonimo del videogame stesso", citazione di Francesco Carlà, sociologo esperto di videogiochi, che meglio di ogni altro sintetizza la magia di questo gioco, i cui trionfi verranno reiterati dai vari Super Pacman, Miss Pacman, Pac Man Chomp Chomp, Pac Land, Pacmania.
I primi anni dello scorso decennio vedono entrare in scena trame di fantasia come Donkey Kong, da cui discenderà la saga di Super Mario, Tron (ispirato all'omonimo film della Walt Disney), Frogger, la ranocchia che deve raggiungere la propria tana attraversando strade super trafficate, Q*Bert, caratterizzato dal buffo personaggio che salta su e gi da cubi posti a piramide. Autentico caposcuola sarà anche il Qix, la linea che deve colorare una percentuale fissa dello schermo facendo attenzione a non imbattersi negli avversari: Gal's Panic e derivati prenderanno spunto proprio da esso.
Zaxxon (1981) costituisce il primo tentativo di tridimensionalità. Il controllo del veicolo, la cui missione quella di distruggere le fortezze nemiche sino ad incontrare il "boss", in realtà abbastanza complesso, ma il gioco desta subito un fascino particolare, tanto da sollecitare svariate imitazioni. Nel 1983 Astron Belt apre l'epopea dei giochi su laser disc, che però conosceranno la definitiva esplosione l'anno dopo grazie a Dragon Lair.
Nel 1986 vede la luce un altro importantissimo caposaldo della storia dei videogames: Bubble Bobble, in cui i due draghetti protagonisti del gioco neutralizzano i nemici inglobandoli nelle bolle che vengono sparate dalla bocca.
E mentre imperversano tiri laser di tutti i tipi, i videogiochi sportivi (calcio, arti marziali e olimpiadi i temi pi sfruttati) e le guide su auto (Out Run, Final Lap, Power Drift) e moto (Hang On, GP Rider) cominciano a imporsi prepotentemente. Con Tetris gli anni '80 si chiudono nel modo migliore: il puzzle avrà, tra l'altro, il merito di avvicinare la massa del pubblico femminile.
Altri titoli da non dimenticare sono The Simpson, Moonwalker (con Michael Jackson protagonista), il basket NBA-Jam, il Turtles (Ninja), il Die Hard (ispirato al film con Bruce Willis), la battaglia nella preistoria Primal Rage.
Ma, su tutti, c'è la saga dello Street Fighter, che farà il boom con la versione 2, rendendo aureo il filone dei "picchiaduro" (molto noti sono anche i serial Tekken e Mortal Kombat).
Il videogame classico (upright), lascia gradatamente il posto ai simulatori deluxe, che oltre ad essere esteticamente più attraenti, offrono una visuale di gioco pi ampia e coinvolgente e una sempre maggiore immersione nell'azione grazie ai sofisticati movimenti del cabinato.
Le guide stesse (Super Monaco GP, Out Runners, Ridge Racer, Ace Driver ecc.) ma anche le battaglie aeree (G-Loc, Pit Fighter) e spaziali (Star Blade, Air Combat) ne traggono giovamento.
L'evoluzione della tecnologia sforna, nel 1991, il primo videogioco interattivo di soggetto cinematografico, Mad Dog Mc Cree, il primo simulatore full-movement (R-360) e l'Hologram, che nella sua curiosa cupola fa apparire scenari reali coi quali il giocatore può interagire.
Nel 1993 entra in campo la grafica poligonale che, oltre a offrire immagini ben più realistiche, permette la visuale da varie angolature. Di questa grafica sono dotati gli ultimi grandi titoli: le guide Daytona, Sega Rally, Midnight Run, GTI Club, Winding Heat e Scud Race; la moto Manx TT; il calcio Virtua Striker; Virtua Fighter; l'olimpico Decathlete; Alpine Racer e Aqua Jet.
Da un paio d'anni a questa parte le case giapponesi stanno manifestando la positiva tendenza a solcare sentieri vergini, lontani dai soliti temi di lotta o spaziali o di fantasia. Abbiamo appena citato l'Aqua Jet, ma potremmo fare i nomi del Prop Cycle, e dei recentissimi Final Furlong e Top Skater.
Si punta alla partecipazione attiva del giocatore in un'azione quanto più vicina a quella reale. Un'altra positiva tendenza affermatasi nei giorni nostri quella è dei giochi quiz e di riflessione, favorita anche dall'introduzione dei sistemi touch-screen.
Negli anni a venire, dunque, lo sviluppo tecnologico marcerà di pari passo con l'evoluzione creativa, sino a concretizzare quello che è stato il sogno spezzato della Realtà Virtuale: creare un mondo parallelo a quello in cui viviamo.
L'anno zero di questa storia viene comunemente fatto coincidere con il lancio di Pong (1972), il videogioco progettato da Nolan Bushnell che simulava una rudimentale, ma coinvolgente partita di ping-pong.
Con maggiore rigore storico, in effetti, dobbiamo dire che i primi esperimenti risalgono addirittura alla fine degli anni '50.
All'epoca i computer erano apparecchi per pochi adepti, ovvero per i ricercatori del Ministero della difesa statunitense, e pensare di poter commercializzare delle macchine a puro uso ludico era follia.
Fu con l'invenzione dei chip che si ebbe la svolta, tant'è che i primi videogames degni di tal nome videro la luce tre anni prima della nascita di Pong, e si trattava della consolle Odissey (Magnavox/Philips) ad uso casalingo.
Lungi da noi la tentazione di voler far cadere un mito, ma la verità che Bushnell non fece altro che copiare uno dei giochi studiati per Odissey e trasferirlo dentro un "cabinet".
Ma allora, qualcuno si chiederà, come mai la storia si ricorda solo di lui? Ci sono almeno tre buoni motivi. Bushnell indiscutibilmente il primo ad aver inventato un "arcade videogame": Computer Space, che fu introdotto con scarso successo sul mercato neanche un anno prima di Pong.
Inoltre, egli il fondatore della pi antica casa produttrice di videogames tuttora in vita: l'Atari. Terzo: il suo Pong stato copiato, riveduto, corretto, arricchito, imbellettato da tutti. In Italia arrivò nel 1973 e poco dopo c'erano almeno una decina di versioni nostrane del gioco, ribattezzato Tennis-Tv.
Per vedere il secondo campione di incassi bisogna attendere il 1976. Ecco il Break-Out, il mitico muretto che ha tramandato sino ai giorni nostri la sua fama, dando luogo a infinite variazioni sul tema.
Fra queste, una citazione merita l'Arkanoid (1985), dove i muri nascondono insidie ma anche vantaggi per il giocatore. Il 1978 l'anno di Space Invaders, la battaglia contro file di marzianetti che avanzano minacciosamente verso il basso lanciando missili sul cannoncino del giocatore, che favorirà la definitiva esplosione dei videogiochi in tutto il mondo.
Sull'onda di questo successo si moltiplicheranno negli anni a venire i soggetti ispirati alla fantascienza: i primi esempi sono Asteroids, Galaga e Moon Cresta.
Capitolo a sé merita Battle Zone (1979), battaglia notturna fra carriarmati che sfrutta la tecnologia dei simulatori militari.
Agli albori degli anni '80 nasce Pac-Man, la pallina gialla che si muove in un labirinto mangiando tutto ciò che incontra, evitando l'inseguimento di fantasmi di varie fattezze. "
In un certo senso Pac-Man sinonimo del videogame stesso", citazione di Francesco Carlà, sociologo esperto di videogiochi, che meglio di ogni altro sintetizza la magia di questo gioco, i cui trionfi verranno reiterati dai vari Super Pacman, Miss Pacman, Pac Man Chomp Chomp, Pac Land, Pacmania.
I primi anni dello scorso decennio vedono entrare in scena trame di fantasia come Donkey Kong, da cui discenderà la saga di Super Mario, Tron (ispirato all'omonimo film della Walt Disney), Frogger, la ranocchia che deve raggiungere la propria tana attraversando strade super trafficate, Q*Bert, caratterizzato dal buffo personaggio che salta su e gi da cubi posti a piramide. Autentico caposcuola sarà anche il Qix, la linea che deve colorare una percentuale fissa dello schermo facendo attenzione a non imbattersi negli avversari: Gal's Panic e derivati prenderanno spunto proprio da esso.
Zaxxon (1981) costituisce il primo tentativo di tridimensionalità. Il controllo del veicolo, la cui missione quella di distruggere le fortezze nemiche sino ad incontrare il "boss", in realtà abbastanza complesso, ma il gioco desta subito un fascino particolare, tanto da sollecitare svariate imitazioni. Nel 1983 Astron Belt apre l'epopea dei giochi su laser disc, che però conosceranno la definitiva esplosione l'anno dopo grazie a Dragon Lair.
Nel 1986 vede la luce un altro importantissimo caposaldo della storia dei videogames: Bubble Bobble, in cui i due draghetti protagonisti del gioco neutralizzano i nemici inglobandoli nelle bolle che vengono sparate dalla bocca.
E mentre imperversano tiri laser di tutti i tipi, i videogiochi sportivi (calcio, arti marziali e olimpiadi i temi pi sfruttati) e le guide su auto (Out Run, Final Lap, Power Drift) e moto (Hang On, GP Rider) cominciano a imporsi prepotentemente. Con Tetris gli anni '80 si chiudono nel modo migliore: il puzzle avrà, tra l'altro, il merito di avvicinare la massa del pubblico femminile.
Altri titoli da non dimenticare sono The Simpson, Moonwalker (con Michael Jackson protagonista), il basket NBA-Jam, il Turtles (Ninja), il Die Hard (ispirato al film con Bruce Willis), la battaglia nella preistoria Primal Rage.
Ma, su tutti, c'è la saga dello Street Fighter, che farà il boom con la versione 2, rendendo aureo il filone dei "picchiaduro" (molto noti sono anche i serial Tekken e Mortal Kombat).
Il videogame classico (upright), lascia gradatamente il posto ai simulatori deluxe, che oltre ad essere esteticamente più attraenti, offrono una visuale di gioco pi ampia e coinvolgente e una sempre maggiore immersione nell'azione grazie ai sofisticati movimenti del cabinato.
Le guide stesse (Super Monaco GP, Out Runners, Ridge Racer, Ace Driver ecc.) ma anche le battaglie aeree (G-Loc, Pit Fighter) e spaziali (Star Blade, Air Combat) ne traggono giovamento.
L'evoluzione della tecnologia sforna, nel 1991, il primo videogioco interattivo di soggetto cinematografico, Mad Dog Mc Cree, il primo simulatore full-movement (R-360) e l'Hologram, che nella sua curiosa cupola fa apparire scenari reali coi quali il giocatore può interagire.
Nel 1993 entra in campo la grafica poligonale che, oltre a offrire immagini ben più realistiche, permette la visuale da varie angolature. Di questa grafica sono dotati gli ultimi grandi titoli: le guide Daytona, Sega Rally, Midnight Run, GTI Club, Winding Heat e Scud Race; la moto Manx TT; il calcio Virtua Striker; Virtua Fighter; l'olimpico Decathlete; Alpine Racer e Aqua Jet.
Da un paio d'anni a questa parte le case giapponesi stanno manifestando la positiva tendenza a solcare sentieri vergini, lontani dai soliti temi di lotta o spaziali o di fantasia. Abbiamo appena citato l'Aqua Jet, ma potremmo fare i nomi del Prop Cycle, e dei recentissimi Final Furlong e Top Skater.
Si punta alla partecipazione attiva del giocatore in un'azione quanto più vicina a quella reale. Un'altra positiva tendenza affermatasi nei giorni nostri quella è dei giochi quiz e di riflessione, favorita anche dall'introduzione dei sistemi touch-screen.
Negli anni a venire, dunque, lo sviluppo tecnologico marcerà di pari passo con l'evoluzione creativa, sino a concretizzare quello che è stato il sogno spezzato della Realtà Virtuale: creare un mondo parallelo a quello in cui viviamo.