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Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

News, il-gioco-che-non-mi-ricordo-qual'è, OFF TOPIC e quello che ci pare, ma anche critiche e suggerimenti...
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gibranx
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Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Bene, ecco fatto.
Come desiderato dal forum un "posto" dove raccontare pezzi della nostra vita, tra un bar di un paesino di provincia oppure una sala giochi di città, tra racconti nelle piazze, le scuole dell'epoca, gli anni privi della tecnologia odierna, i motorini, le risse e mille mirabolanti avventure di una gioventù spensierata, quando il gaming non era ancora retro.

Insomma, scatenate i vostri ricordi, sentitevi liberi di raccontare ciò che desiderate, tra aneddoti, vostre esperienze, racconti di amici e chi più ne ha più ne metta!
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gibranx
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Inizio con qualche ricordo partendo da dove eravamo rimasti (poi magari se vi piace "questo posto" copiate tutto qui (i post a tema nostalgia).
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da jahpohke »

Rimpianti e sensazioni negative da condividere ne abbiamo?, Sui social va sempre di moda pavoneggiarsi per capacità, possesso o conoscenze piuttosto che chiedere come si cerca Google su Google, ma che diamine: possibile che nessuno mai voglia condividere esperienze negative? Una bocciatura, le bigiate in salagiochi, i servi della gleba che offrivano i gettoni alle sbarbine, amici litigati, parenti persi che giocavamo a quel gioco ...
Possibile che nessuno abbia mai le palle di ammettere di essere stato uno sfigato e/o essersi comportato male ammettendo di aver fatto un casino all'interno della nostra sfera?
Anche i racconti legati ai negozianti, a certe affermazioni strampalate, stesse cose scritte sulle riviste come il buon SCrosignani che dava candidamente delle pecore senza gusto ai fan dei Simpson su CVG e non perdeva occasione per sottolinearlo
E' notte Ted...
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Gothrek »

@jahpohke

io rientro nella categoria in cui in alcuni giochi andavo molto bene in altri facevo pena, ma a volte la disponibilità di cabinati era cosi limitata che ci si doveva accontentare.

forse il momento piu' basso della mia vita da videogiocatore di cabinati risale ad altered beast, sega assoluta, fantasticavo col superare mostri prendere bonus e diventare beast, ma la verità è che avevo cosi pochi soldi che quand oarrivava il boss cedevo la partita al campione di turno per farmelo superare per poter rigiocare il livello dopo...

circa i parenti persi, piu' che i parenti contoun'infinità di tastiere prese letteralmente a cazzotti giocando ai vari risiko online...dove a volte attaccavi con 15 carrarmati un territorio che ne aveva 1 e finivi per desistere.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da larasa »

di ricordi ne ho tantissimi , provo a raccontare una giornata tipo:
... mattino ... colazione con i nipiol e cartoni animati su antenna nord ... poi chiamavo l'amico di merende e con la bici da cross(qualcuno la chiama saltafoss)
andavamo ai campetti sulle montagnole,discarica della costruzione di una piscina coperta che col tempo si era trasformata in un percorso con tanti salti, quando si faceva un salto con tutte e due le ruote ci si sentiva dei veri crossisti ... che lavor ! ... poi passavamo in latteria a prendere un succo di mela in cartoncino che poi da vuoto gonfiavamo e saltandoci sopra facevamo scoppiare e con il resto finalmente andavamo in parrocchia a giocare ai giochini elettronici o a flipper , un tasto per uno ovviamente, finiti gli spicci si cercava qualcuno col pallone e vai di partitina , poi a mezzogiorno tutti a casa a pranzare ... to be continued ...

sono andato un pò fuori tema , ma poi recupero .
Ultima modifica di larasa il 21/10/2024, 23:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Momento sfigato...

A duecento metri circa dalla scuola elementare ci stava il mitico Bar da Pasquale, il tempio assoluto arcade. Lì è passato di tutto.
Ricordo che una volta io con il grembiule blu vidi questo nuovo gioco Down Town e chiesi di poter giocare in doppio. Ma il ragazzo più grande di me, poi morto qualche decennio fa, forse per overdose, mi rispose " tu non sei buono neanche a fare le pugnette".
E ascoltata questa violenta frase mentre lui giocava con il suo giubbino di pelle, non osai insistere e andai via.

A casa il Commodore 64 con quelle cassette da infiniti caricamenti e che rimaneva acceso tutto il giorno. Una volta si iniziò a sciogliere la plastica del trasformatore; quel giorno io e mio fratello esagerammo con le ore di fila, non saprei.
Poi battevamo listati per ore, ma non salvavamo mai!
Una volta copiammo la cassetta di ghostbusters cancellando "l'originale" oppure un mio amico con lo zx spectrum che cancellò un pezzetto di nastro e poi si mise a fischiare e gridare "hiiiiiiiiii" registrando suoni vocali per "ricostruire' i dati cancellati. Miracolo funzionò, ma solo perché era evidentemente nastro vuoto dopo il gioco.

Nei bar nuvole di fumo, giocatori di carte che si son giocati la casa e noi ragazzini che giocavamo a Green Beret.

Poi ci stavano una serie di matti in paese, uno che parlava con i pali della luce, uno detto Gorillalilla che prediligeva i gatti, uno che amava fin troppo i cani, una matta che ascoltava una radio sulla spalla h24, uno che minacciava i bambini con un coltello quando veniva deriso, un altro che era amico della Regina d'Inghilterra e che nascondeva una bomba atomica in una busta.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Prendo spunto da Larasa, la giornata tipo..
Da bambino avevo sempre quelle cavolo di crisi asmatiche diciamo che ero abbastanza malaticcio , quindi spesso febbre anche perché io zero asilo (forse 2 giorni o una settimana max) per colpa di quelle perfide monache cape di pezza che mi picchiavano se non mangiavo.
Poi mia madre sempre malata che dava di matto e quindi sono stati anni molto bui di cui la mia mente ricorda prevalentemente, come un meccanismo forse di difesa, il lato videoludico che era una grande distrazione da tutto il resto.
La mattina termometro e poi italia 1 chips, fantasyisland e tutto un ben di zio di telefilm.
Quando stavo bene carrellino di vetro con il c64 da spostare davanti alla tv, rituale di cavi da collegare e poi vai di "giri" da caricare.
Attesa in religioso silenzio e poi si giocava per ore intere.
Fu uno psichiatra a suggerire a mio padre di fare questo acquisto (il c64) per distrarci un po'. Anche perché tempo prima mio padre voleva costruirmi il commodore di legno, ma questa è un'altra storia.

Chiusa questa parentesi triste era bello andare in bagno con Topolino (più in la con Postalmarket dove oltre l'intimo ci stavano pure delle collection Taito per c64, una bellissima la comprammo con dei giochi fantastici). Su Topolino si vedeva spesso l'Intellivision e Dungeon and Dragons; finalmente adesso sono miei, trovata la console a 10 euro in un mercatino in zona, scambiata per chissà cosa.

Vivevo poi in un paese di provincia con sette chiese e dieci bar, quindi una media di 25 cabinati tutti diversi. Del Nintendo non se ne parlava mai anche perché poco diffuso. Era tutto C64, Atari 2600 e Spectrum.
In edicola le mitiche compilation per c64 che se beccavi la cassetta difettosa stavi per anni a sognare di giocare a quel gioco in foto dal titolo strano. Cavolo, guardavi la foto e dicevi "che peccato, questo gioco sembrava bellissimo" .

Tornando alla giornata tipo la passavo disegnando e giocando, Lego e C64. Ancora ho dei quaderni con persino dei giochi inventati. Era l'epoca dei primi numeri di K in edicola. Anche lì a sognare tante cose. Poi K ragazzi, che rivista, altro che TGM. La preferivo perché spaziava su tanti argomenti, grafica compresa a livello software.
Finita la fase malaticcia iniziò quella esplorativa e fin da ragazzino si usava andare in paese a passaggio (ci trasferimmo in periferia).
Era l'epoca delle rivalità tra paesi limitrofi, spedizioni punitive la famosa frase "perché mi stai guardando storto?" preludio di un litigio.
Ragazzi tirati per l'orecchio dal bullo di turno, qualcuno morto in terribili incidenti, chi più sfortunato in moto. Alcuni morti di overdose.
La fiat uno turbo assassina ne fece fuori parecchi.

A Carnevale accadeva di tutto, era tipo come quel film dove non esisteva più alcuna legge. Dei miei amici dopo aver rovinato con una bomboletta di pittura spray un cappotto di montone di un tizio, scapparono e so nascosero per ore da un inseguimento con i vigili urbani. Oppure una volta vincemmo al tiro alla fune contro dei boscaioli, grazie all'aiuto di altri che tiravano la fune (eravamo 8 ragazzi e loro invece 5 bisonti da un quintale ciascuno) e uno di loro si incazzò, voleva menarci, che quelli del comitato gli dovettero spiegare che in fondo era solo un gioco. Ma il prosciutto fu nostro, tiè.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Rockman84 »

Eccomi!

Arrivo da una serie di brutte parole pronunciate nel buio di una stanza illuminata solo da una Mivar: quel maledetto livello del primo Crash Bandicoot su PSX dove si deve cavalcare un porco....ha vinto la battaglia ma non la guerra: ci rivedremo.

Ad ogni modo, debbo dire che negli anni '90 un pò sfigato lo ero: non che adesso io sia esattamente un John Rambo appena uscito dalle giungle del Vietnam ma, ringraziando, negli anni sono un pochino migliorato.

Complice anche l'alone di sfiga di cui sopra, di aneddoti ne avrei tanti ma voglio tirarli fuori piano piano "così, quando mi viene l'ispirazione" (semicit.)

Per ora dico solo quello di "Final Blow" in uno dei 2 baretti del mio paesino, quando vivevo in Liguria.

Lo saprete, ma "Final Blow" era un gioco di boxe con degli sprite belli grandi che mi attirava parecchio. I soldini sono sempre stati pochissimi e quei pochi mi duravano il tempo di uno sputo di un lama...per cui io mi mettevo davanti al cabinato che proiettava l'attract mode facendo finta di giocare. E quando non facevo finta di giocare, mi immaginavo di vedere un incontro alla TV e facevo il tifo sempre per un certo Gomez (non c'erano i nomi reali). Ricordo ancora come fosse ieri la sensazione di noia ed amarezza perchè, comunque, sapevo benissimo già allora che stavo facendo una cagata pazzesca (altra cit.)
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da larasa »

... al pomeriggio ... dopo mazinga su telesanterno si usciva per andare alla centrale del latte dove c'era "il DEFENDER" , quante partite ... poi misero "il JOUST" ... e anche li mille partite , non contenti si andava al "sugar sugar", una gelateria con saletta per i fogoni ,piena di zaccaria , moon patrol , bump & jump, time pilot , ecc,, ecc. e ... il Mr. Do! me ne innamorai subito . se non ricordo male non c'erano ne console ne computer , forse c'era il pong da attaccare alla tv , poi arrivò l'atari 2600 , "a colori !", poi l'intellevision, il coleco, il vic20, c64, spectrum, amiga, l'olivetti, l'IBM, la SMAU ,il motorino, le ragazze ...
quando uscirono i laser game fu un disastro economico, costavano troppo,, ma erano bellissimi, facevo dei chilometri a piedi sotto la pioggia per andare nel bar dove c'era il dragon's lair e se non avevo abbastanza soldi mi toccava giocare alle olimpiadi 2 o a centipede, il tutto in orari dove non c'erano i grandi, perchè ci rubavano i crediti con la violenza, poi facevamo tappa al circolo dove c'era xevious, tempest, ancora il mr.do!, nibbler, ecc., ecc., ahh, che bei pomeriggi spensierati, si sognava un futuro che non è mai arrivato, anzi si, purtroppo è arrivato, ma non come lo immaginavamo.
.........
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da jahpohke »

Quando leggo SMAU mi viene da piangere e dopo spiego il perché, non sto scherzando; quando uscì Monkey Island 2 su Pc, andavo ancora alle medie ma bigiai e ci andai coi miei amici più grandi in treno. Parliamo del periodo in cui Ferrovie Nord allietava le stagioni più fredde con scaldini collocati sotto alle panche di legno nei vagoni che se per sbaglio ci appoggiavi le suole te le scioglieva. Oltre ad essermi appollaiato ore su un PC con Vga e MI2, ricordo anche lo scherzetto dei floppy Amiga col virus che cambia immagine del bootloader con immagini pornografiche e l' unico modo era di togliere corrente. Nel 2000 lavoravo già come sistemista senior in quella zona, all' ex palazzo Italtel ora smembrato per riqualificazione e facevo il filo ad una collega davvero solare e carina, scendendo a Bullona e andando a piedi in ufficio passando dall' Ex fiera. Era mia coetanea che ci ha lasciato troppo presto, prima dei 50.
Anche la fiera e lo smau ci hanno lasciato dando spazio al City Life che, per come vedo io le cose, non mi rappresenta (un palazzo per Ricconi con delle piante quando in tutta l'interland è piena di aree industriali abbandonate e ogni recupero equivale ad altri palazzoni o supermercati....ma siamo seri!!).
Oggi grazie al cloud e al mondo dell' informatica usa e getta, di cui non faccio più parte da oltre 10 anni per fortuna, viviamo sul pullman di Speed. Si corre, le aziende non si rendono conto che non hanno knowhow dei loro servizi informarivi e sono schiavi di fornitori che a loro volta sono schiavi di servizio globalizzati e ad ogni casotto parte il teatrino dei rimpalli per scaricare le responsabilità. So che c'entra poco coi videogiochi ma ci tengo a precisare che proprio agli inizi del nuovo millennio, una terribile esondazione di un fiume, andò ad allargare la salagiochi dove da ragazzo spesso aiutavo per qualche mancia o partita a scrocco. Proprio grazie ai PC che dovevano essere buttati nell' azienda dove lavoravo, riuscimmo a mettere dei Mame dos al posto di alcune jamma che lavoravano ancora tantissimo, come Bubble Bobble, che erano irrecuperabili: erano gli stessi PC che avevano usato proprio durante uno SMAU un paio di anni prima per vendere un software di contabilità o qualcosa del genere.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Gothrek »

smau...quanti ricordi...per noi romani de roma, era "il viaggio", ti imbarcavi con chi aveva la patente in una 127 per fare il viaggio della vita e raggiungere quel di milano per ammirare lo scibile, la nuova soundblaster o afferrare una maglietta della microsoft che ti pubblicizzava una pseudo enciclopedia...
prendevi cosi tanti volantini in pubblicità che tornavi con borse di nulla hahahha fantastico...

circa l'informatica usa e getta come non condividere, purtroppo vivo da anni una realtà da responsabile infrastruttura IT il cui direttore continua a spingere su fornitori piuttosto che su risolrse interne con grande frustrazione personale...ma daltronde ogni tanto continuo a pensare la mia vita in cui sognavo di vivere di programmazione di gaming e ripriegata sul mondo sistemistico che non mi ha mai soddisfatto allo stesso modo...
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Una volta un mio amico, nel '98 credo, mi disse se volevo andare con lui in in paese non molto distante dal mio dove il padre doveva partecipare ad una conferenza in una scuola. Con mia grande sorpresa andammo non molto lontano da lì, forse era una palestra di questo istituto dove stavano tenendo una demo party 2k con gente da tutta europa. Erano lì dalla notte precedente, file intere di pc, amiga e c64, tutto incentrato sulla scena demo. Come se nel Congo arrivasse, che ne so, Peter Jackson e tutta la sua troupe per girare un film; una botta di culo pazzesca, evento credo più unico che raro in zona e mai più ripetuto.
Si vedeva che quei ragazzi avevano trascorso la notte li sui computer, ricordo un francese ( ma in realtà era italiano appena tornato dalla Francia, grazie Marco Giammetti per la info!) con un amiga 500 che beveva solo latte e aveva un topolino di plastica sul computer, poi una demo in ascii sul c64 davvero carina e una infinità di pc.
Peccato che i ricordi sono offuscati e che noi eravamo come esploratori di un altro pianeta. Ogni ragazzo stava con il proprio computer a fare qualcosa, chi a programmare, chi a lanciare demo, chi a fare musica con sequencer vari. Peccato che andammo via dopo un po' senza rimanere lì in attesa della competizione delle demo 2k su pc.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da biasini »

Come non partecipare ad un Thread così, dove si incrociano "quelli che c'erano", un pò alla maniera dei reduci del Vietnam stile "il Grande Lebowski"?
Di aneddoti e racconti, ce ne sarebbero fin troppi. Se qualcuno avesse voglia di annoiarsi per qualche riga in più, qui avevo descritto la mia prima volta con gli Arcade:

https://www.arcadevintage.it/blog/1981- ... -contatto/

Però, seguendo una linea meno convenzionale potrei aprire i ricordi su una pagina meno patinata, legata ad un episodio molto tipico degli anni '80, ovvero ciò che oggi chiameremmo bullismo. Personalmente lo ricordo un pò come se fosse un breve spezzone di Karate Kid, vissuto in prima persona.
Siamo in vacanza in montagna, metà anni '80, dove all'interno di una generosa struttura alberghiera c'era una sorta di piccola saletta ricreativa, con un paio di biliardini e due cabinati già un pò vecchiotti al tempo, ovvero un Crazy Kong ed un Lunar Lander. Conoscevo già abbastanza bene i due giochi, anche perchè non era il primo anno che mi recavo in quel luogo per le vacanze estive. Evidentemente gli albergatori avevano acquistato quei cab, che erano lì da qualche anno.
Il Lunar ormai tirava più poco essendo uscito nel '79...non che fosse mai stato il gioco del secolo, ma il bistrattato seguito vero e proprio di Space Invaders non era affatto malaccio, ma soprattutto in un determinato momento il Donkey Kong ebbe problemi risultando guasto e l'unica possibilità, tra una partita a biliardino e l'altra, restava il Lunar.
Un giorno in cui pioveva, io e gli amici di vacanza (eravamo 5 o 6), programmammo un torneo di biliardino one-to-one. Ci divertimmo per un bel pò, dopodichè fra vinti e vincitori, ci voltammo verso il Lunar per rilassarci un pò con quello. Uno di noi iniziò a giocare e gli altri attorno a sbirciare e commentare in attesa del proprio turno.
D'improvviso arrivò un trio di ragazzetti più grandi, sui 13 anni.
Avevano a disposizione i biliardini, ma gli diedero solo uno sguardo, per poi tirare dritti verso di noi con aria minacciosa.
Ci osservarono e mentre uno di noi terminò la partita, il "capo" irruppe dicendo "adesso giochiamo noi". Il tipo era altino, un gigante per noi che avevamo più o meno tutti 10 anni, a quell'età si è ancora piuttosto bambini, mentre a 13 si è in preadolescenza e sembra di avere a che fare con degli adulti.
Tutti si aprirono a cerchio, allontanandosi un pò, mentre il boss avanzava verso il cabinato. Con un pò d'incoscenza, ma spinto da un forte senso di giustizia, mi misi in mezzo e dissi "mettetevi in fila, c'eravamo prima noi!". Il tizio mi guardò e con ghigno beffardo rispose: "e adesso ci siamo noi, che siamo più grandi e quindi giochiamo noi".
Non mi arresi ma rincarai la dose mettendomi davanti al cab: "che vuol dire? Sempre prima noi c'eravamo!" A questo punto, si avvicinarono anche gli altri due ed il boss mi spinse contro il cab, tenendomi fermo e mettendosi col viso sopra la mia testa e minacciandomi non ricordo neanche come. Io continuai a dire che non era giusto e quello alla fine mi scansò, iniziando poi a giocare, protetto dagli scagnozzi che se la ridacchiavano. Con gli amici andammo via, ma io ero molto contrariato e blaterai altre cose prima di lasciare la saletta.
Una scena degna di un Karate Kid, con un giovane testardo Daniel LaRusso, in una di quelle scene dove però il tutto non si conclude con un pestaggio, per fortuna...

P.S.: il giorno successivo incontrai "Johnny Lawrence", il quale mi fermò e mi chiese scusa per quanto accaduto il giorno precedente. Non diedi troppa confidenza e mi limitai ad incrociare il suo sguardo per il tempo necessario a dire "Ok, ciao".
E no, non diventammo mai amici, poi l'anno successivo non lo vidi più e lì invece ci sarebbe da raccontare un altro aneddoto, senz'altro più scanzonato e divertente.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Gothrek »

@biasini
potrebbe essere la trama di un video gioco dell'epoca..
final cab
lunar death
o un italianizzato...non abbassare la testa!!
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Rockman84 »

Se l'hanno dopo lo avessi incontrato di nuovo, avrei citato senz' altro il beat'em up "Vendetta"
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da jigen71 »

I componenti del terzetto Cobra Kai, l'anno successivo, probabilmente praticarono un passatempo più interessante, che avrebbero perseguito buona parte della loro e anche della nostra vita: "il MOTORINO".
Purtroppo, il Bullismo/Nonnismo da sala giochi l'ho dovuto sopportare anche io negli anni 80, il peggio erano quelli che quando finivano i soldi (e non il turno come valeva per noi "Bravi Ragazzi") aspettavano che tu cominciassi a giocare e ti scassavano la M....a per farti finire la partita in pochi secondi, oltre il danno la beffa.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da jahpohke »

Mi viene da ridere, ma ci credete che il bullo più feroce e cattivo che abbia mai conosciuto era un noto comico di un duo, che ha fatto anche cinepanettoni.
Se non gli davi sigarette o gettoni ti alzava e ti metteva su un flipper per prenderti a schiaffi ....10anni c.a. vs over 20....che pezzo di merda; il suo problema è che andava a rompere le scatole anche ai paninari più estremi che a loro volta chiamavano i pelati in pelle e li partivano scene da guerrieri della notte...
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da Rockman84 »

Incredibile! Non ti chiedo nomi anche se dagl indizi penso si capisca abbastanza 8-)

Io più che con veri e propri "bulli" (sono cresciuto in un paesino di 800 anime scarse), ho avuto a che fare con "quelli più grandi", che penso fosse una cosa differente, tant'è che non ricordo particolari aneddoti "sopra le righe", specialmente attorno ai cabinati.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da gibranx »

Una volta entrai nella sala giochi da Rocco nel mio paese(ma in realtà era un bar con carambola, flipper, 3 cabinati e una postazione guida f335 o come si chiamava quella con 3 crt).
Lì esistevano fondamentalmente due/tre tipologie: i bravi ragazzi, chi amava le peroni e quelli che non amavano solo la birra.
All'ingresso trovai (ma ero già grandicello, tipo avevo sui 18 anni) uno di quelli più grandi di me della terza categoria, che abbracciava una ragazza sorridendo, occhio lucido con annessa birra e che nel momento in cui entrai mi puntò un coltello sulla pancia.
Non so come mai ebbi questa fredda reazione, probabilmente il mio istinto comprese che voleva solo fare il guappo per via della ragazza, comunque abbassai lo sguardo,(non mi ero accorto subito del coltello) guardai il coltello e feci ah! tipo stupito, gli spostai la mano e sorridendo gli dissi ciao Vincè! Ed entrai...Lui ci rimase un po' così....ovviamente fui fortunato perché era come avevo immaginato e infatti non oppose alcuna resistenza ma voleva solo spaventarmi.

C'era poi un bar all'ingresso del paese, il No Limits (in tutti i sensi).
Avevano un banco tipo supermarket dove una sera con un amico ci sfondammo a mangiare di brutto fino a rimanere senza soldi.
In quel bar apparvero i primi picchiaduro in 3d (infatti fu probabilmente l'ultimo bar in senso arcade essendo più recente, gli anni erano tipo '97 rispetto ad altri del '79 ad esempio già forniti di giochi.
Lì in quelle tre stanze una sera contarono circa cento ragazzi stretti come le sardine. Era un luogo dove potevi fare qualsiasi cosa (per modo di dire).
Una volta vidi un pomeriggio dei ragazzi che entravano col motorino sgommando fino al bancone!
Una sera d'estate, verso mezzanotte vedemmo una rissa tra due ragazzi palesemente alterati che iniziarono a lanciare sedie e tavolini di plastica. Mi avvicinai al bar e vidi uno di questi che prendeva per la gola "l'anziano" (forse aveva sui 50 e passa anni) gestore. Arrivarono i
Carabinieri che poi stavano lì a 50 metri.
Tutto si ricompone....ma i ragazzi non si calmano. Poi arriva una scena mitica che mai dimenticherò....il fratello maggiore di uno degli aggressori evidentemente fu mandato dal padre a risolvere la questione, allertato quella notte dai Carabinieri che in paese conoscono tutti. Arrivò con la panda verso l'una di notte, sguardo fisso, labbra serrate. Tira il freno a mano davanti l'ingresso del bar.
Scende dall'auto, prende, senza dire una parola, il fratello minore e con una mano lo tira e con l'altra lo prende a schiavi con cadenza ritmata da un colpo al secondo, tipo Terminator. Continua a raffica mentre contemporaneamente lo trascina nella Panda. Lui sempre muto. Adesso le percosse continuano in auto. Il fratellino mentre viene picchiato fa in lacrime vicino al gestore del bar con la testa fuori dal finestrino della panda "fatti un bel sonno che stanotte con le mazzate ci dormo io ma domani ci starai tu". Una minaccia frutto di uno stato alterato, probabilmente.
Dopo queste parole emesse mentre continuava ad essere picchiato dal cyborg silenzioso, l'auto riparte per il ritorno a casa.
E per probabilmente altre botte.
Il giorno successivo pace fatta, mille scuse.
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Re: Quando il gaming non era ancora rétro: i nostri racconti

Messaggio da jahpohke »

Il casino, almeno per il mio vissuto, è che i giochi più belli erano sempre nei peggiori bar di Caracas. Fumo, bulli e scenari degni da picchiaduro (chissà se c' erano i polli ripristina energia nei posaceneri?). Nelle salagiochi per famiglie c'era sempre roba vecchia, rotta, SF2 a 2 tasti (2 pugni!!!!) che andava bene giusto per il casual player che va lì col papà..
Ma aprirei una parentesi? Le ragazze? Non per essere sessista o razzista ma io le vedevo solo agli stabilimenti balneari o nella seconda tipologia di sale.
Solo una tipa, ricordo non particolarmente bella ma coi jeans corti e due gambe e relativo supporto al top, giocava sempre Gals Panic (!.....!....), io come un pirla credo di aver finito in doppio quel gioco con lei almeno 20 col per: non combinarci un tubo, scoprire che era una trappola, la nipote figa del gestore messa lì apposta per farsi offrire le partite e massimizzare i guadagni!!!! L'occhio spento e il viso di cemento...(TM)
E' notte Ted...
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