Non sono bacchettone, ma ho imparato nel tempo ad amare molto i vecchi cabinati originali ed a separare le cose a seconda dell'utilizzo e la destinazione, oltre che per le caratteristiche intrinseche dell'oggetto.
Personalmente non comprendo a volte la diffidenza con cui si guardano i diversi aspetti che coinvolgono il mondo degli arcade...c'è chi preferisce esclusivamente giocare, chi restaurare un vecchio cab, chi costruire postazioni tuttofare ultra fantascientifiche e chi smanettare con le configurazioni, chi riparare schede, chi collezionarle...in fondo ognuno si orienta verso l'inclinazione a se più congeniale.
Io grazie anche al MAME, ormai oltre 15 anni fa, iniziai a riassaporare la magia dei vecchi arcade e riportare alla luce vecchi ricordi, perfino sepolti, tra colori e suoni che facevano da contorno ai bei momenti passati fra amici nei bar, nelle sale giochi e nei luoghi delle vacanze estive. Momenti irripetibili che improvvisamente potevano essere rivissuti, almeno parzialmente, di fronte ad un Pentium 2 con monitor CRT. Quante pestate di tastiera con gli amici, sorpresi e divertiti anche loro, alla vista di quei giochi dove al tempo ognuno infilava monetine e risparmi...per i quali a volte si sceglieva un gelato meno costoso in modo da avere resti di 200-400 lire da inserire nel cabinato presente al bar, dove c'era quel gioco da provare assolutamente o quello mai visto prima.
Nel tempo ho interfacciato Joystick, Joypad, costruito un intero cabinato (quasi 10 anni fa), rigiocato qualche titolo con costanza, organizzato alcuni tornei con amici...apprezzando e conoscendo differenti aspetti, senza fondamentalmente rinnegarne nulla della mia esperienza che ho sempre cercato di fare con un approccio rispettoso, osservativo e di studio.
Ad oggi ho maggiormente chiare certe differenze e certe condizioni, conosco la diversità esistente fra l'approccio che c'è su un vecchio cabinato originale ed un generico moderno, quello di (ri)trovarsi di fronte ad un vecchio scassone di legno prima maniera con dentro un gioco a cui "aggrapparsi" ed "immergersi", un pò come succedeva nei più diretti antenati dei videogiochi, i flipper...un approccio molto fisico, ben diverso rispetto a quello dei più recenti arcade dove era ben concesso di starsene comodamente seduti di fronte allo schermo di un Candy, accarezzando morbide leve made in japan.
Con il tempo in qualche modo quella mescolanza fra desiderio e nostalgia ha assunto forme più definite e la necessità di riportare in vita vecchie macchine arcade dimenticate o bistrattate è cresciuta, senza per questo dimenticare il resto, semmai facendo tesoro dell'esperienza.
Qui sul forum (e non solo) ho avuto modo di scoprire alcuni fantastici restauri, che mi hanno affascinato e catapultato in un mondo forse di nicchia, fatto di persone appassionate ed intraprendenti, più o meno capaci ma con la voglia di riavere quegli antichi e proibiti oggetti del desiderio dell'infanzia.
Per cui spero che tu abbia quanta più possibile cura di un cabinato che risale al 1979 e che di certo per peculiarità e diffusione non può certamente corrispondere ad un generico Magnum, anche se l'idea che sia giocabile con il solo clone di Astro Figther, può far storcere il naso al videogiocatore affamato.
Magari, solamente per stuzzicare un pò la fantasia o semplicemente per esortarti ad "andarci piano" con quel vecchietto, ti invito a dare un'occhiata a questo thread di restauro dell'Astro Wars Zaccaria:
http://www.arcadeitalia.it/viewtopic.ph ... f81108c0f5
...A prescidere da quale siano le tue future scelte...buon divertimento!
