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La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Moderatore: Moderatore Flipper
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La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Trovato da fonti sparse per la rete, ecco a voi la "breve" storia dei flipper, dai primi anni 50 (quando vennero prodotti i primi esemplari con le "pinne") ai giorni nostri..
Forse non tutti sanno che, esattamente 63 anni fa, vide la luce il primo pinball con i respingenti. Gli apparecchi prodotti in precedenza (i primi nascono nel 1930) sono infatti niente altro che "bagatelle" a gettone, ovvero giochi tipo bingo in cui l'azione del giocatore era limitata all'invio della palla sul piano di gioco tramite l'apposito stantuffo.
Il primo flipper a pinne della storia Humpty Dumpty, di produzione Gotlieb su progetto di Harry Mabs, che viene introdotto sul mercato nell'autunno del 1947. La particolarità di questo modello e di quelli immediatamente successivi era nel fatto che le pinne sono rivolte verso l'esterno, mentre per vedere le pinne nella posizione odierna bisogna attendere i primi anni '50. Nel frattempo furono spesso adottate le pinne multiple (fino a 6), in quanto le restrizioni della corrente elettrica imposte negli USA non consentivano ad esse di avere la forza necessaria.
L'innovazione tecnologica diede una notevole spinta ai pinball, ma di lì a poco il mercato raggiunse la saturazione. Sicché, molte case, fra cui la Chicago Coins e persino la Bally, si dedicarono alla produzione di altri giochi. A contendersi la leadership rimasero così solo la Gottlieb e la Williams. Una sfida giocata non soltanto sul piano tecnologico, ma soprattutto su quello della creatività.
Negli anni '50 sono piuttosto diffuse le animazioni della testata, alcune meramente coreografiche, altre facenti parte integrante del gioco. E' il caso dello Spark Plugs (1951) della Williams, dove nella parte alta si svolge una corsa di cavalli. Anche i tavolieri, ovvero i piani di gioco, acquistarono gradatamente vivacità prevedendo ben presto degli elementi che, una volta colpiti, si abbassano sotto il piano (il caso di Wild West della Gottlieb; 1951). Happy Days (Gottlieb 1952) uno dei primi esempi di flipper provvisti di buche mangiapalle al centro del piano di gioco.
Per stimolare il giocatore, la Gottlieb introdusse, con Mystic Marvel (1954), la ripetizione della partita (da 1 a 3 con una moneta, da 2 a 6 con due). Caratteristica comune a tutti gli apparecchi dell'epoca era il conteggio dei punti, visualizzato tramite delle tabelle retroilluminate. Su Gun Club e Struggle Buggies (Williams, 1953) vengono sperimentati i primi rulli segna punti, che però stenteranno a prendere piede.
Le novità si succedevano a ritmo vertiginoso. Una cosa a cui, fino al 1954, nessuno aveva pensato era di coinvolgere più di un giocatore alla volta. La lacuna venne inizialmente colmata dal Super Jumbo della Gottlieb, che ammette fino a 4 players. Il gioco, tra l'altro, contribuì in modo decisivo all'affermazione dei segnapunti a rulli, anche se la contabilità contenuta alle tre cifre.
La Bally che, come dicevamo, aveva momentaneamente accantonato il settore flipper, tornò in auge alla grande, nel 1956, sfornando un autentico caposaldo della storia dei flipper: Balls-A-Poppin, che introdusse il sistema multiball, con la presenza contemporanea di 2/6 palle sul piano di gioco.
Entriamo negli anni '60: ecco Flipper (Gottlieb) dotato del sistema add-a-ball, palline gratis invece di partire gratis come in precedenza, al raggiungimento di determinati punteggi. Un'invenzione dettata anche dalla necessità: pure in America il pinball ha dovuto combattere contro i detrattori, che lo vedevano come un gioco d'azzardo. Con tale soluzione tecnica l'ostacolo viene aggirato, dando pari soddisfazioni al giocatore. La Gottlieb visse di rendita un paio d'anni grazie a questa intuizione. Poi, con Vagabond (1962), aprì l'era dei bersagli cadenti. E Swing Along (Gottlieb, 1963) fu il primo dotato di spinners (bersagli rotanti).
Nel Monte Carlo (Bally, 1964) si vedono per la prima volta i funghi respingenti (pop bumpers), mentre la primizia introdotta dal Eight Ball (Williams, 1966) il sistema split bank, che memorizza la situazione del tavoliere per ogni giocatore. Dello stesso anno il Bazaar (Bally), con il rivoluzionario sistema di pinne a cerniera: nel momento in cui i bersagli stabiliti venivano colpiti, esse si ravvicinano, chiudendo lo spazio antistante la buca.
Altra tappa fondamentale della storia del flipper fu sancita dalla nascita del Hayburners II (Williams, 1968), il primo ad avere le pinne da 7,5 cm al posto delle originali da 5 cm.
Gli anni '70 vennero caratterizzati inizialmente da nuove soluzioni grafiche, molto accattivanti. Alcuni dei titoli che andavano per la maggiore erano: Four Million BC (Bally, 1972), su tema preistorico, con un tiro particolare del pistone di avvio; Fireball (Bally 1972), grandi scenografie e un insieme di soluzioni tecniche ad alto effetto; Orbit (Gottlieb, 1972), provvisto di una barretta di metallo che dà punti variabili secondo la forza con cui viene colpita; 0X0 (Williams, 1973), in cui l'obiettivo è quello di accendere le X e le 0 nel quadro al centro del tavoliere.
Il 1975 è l'anno del riuscitissimo Space Mission (Williams), ma soprattutto di Tommy, la celebratissima pellicola cinematografica dove Roger Daltrey interpreta il ruolo di un ragazzo cieco-sordomuto, abilissimo giocatore di flipper. Il principale tema musicale, "Pinball Wizard", andò in testa a tutte le classifiche e ispirò un altro grande successo della Bally: Wizard per l'appunto, che raffigura nella testata i due protagonisti del film Tommy.
Siamo agli albori dell'era dell'elettronica. Curiosamente, fu la piccola e sconosciuta Mirco ad inaugurarla con Spirit of 76, la cui prerogativa era il segnapunti con numeri digitali. Il gioco però non era un granch e fu grazie al Dyn-O-Mite della Allied Leisure che esplose il mercato dei flipper digitali. La nuova tecnologia permise di programmare un gioco più veloce, grazie alla presenza di vere e proprie memorie che registrano il punteggio, anche se nel frattempo vengono colpiti altri bersagli. Il primo flipper "intelligente" fu l'Eight Ball (Bally, 1977) che stabilì un record di vendite da hit parade di tutti i tempi (più di 20.000 pezzi). Nel 1979 la Williams presentò Gorgar, che lanciò la moda dei flipper parlanti. Il minaccioso richiamo del mostro è riprodotto nella testata accompagnato da un cupo battito cardiaco che fa da sottofondo. Innovazione di grande attrattiva, ben presto sfruttata dagli altri produttori.
Nel concludere la carrellata sugli anni '70, non si può non fare un cenno alle tante stravaganze che segnarono l'epoca. Dapprima si tentò di trasferire il gioco all'interno di cabinet simili a quelli dei videogiochi (quale il Sea Hunt della Allied Leisure), se non addirittura di proporre apparecchi in cui due giocatori possono sfidarsi dalle due estremità del piano (il Challenger della Gottlieb). Più avanti vennero introdotti apparecchi più grandi dello standard (fra i tanti, lo Space Invaders della Atari) e quelli "da tavolino", piatti e poco appariscenti, ideali per sale con poco spazio a disposizione (ricordiamo il Black Velvet della Game Plan).
Nel 1980 arrivò il primo flipper con multiball elettronico: il Firepower (Williams), autentico campione di incassi. Esso apportò anche un'altra innovazione, quella del cambio di corsia, azionabile tramite i pulsanti delle pinne, con il quale si possono spostare le corsie illuminate sul piano di gioco, rendendo più facile completare le sequenze coi punteggi alti. Nello stesso anno arrivò il Black Night, in cui l'azione si svolge su due livelli collegati da rampe; presenta inoltre un bersaglio bonus a tempo e, al termine della partita, concede al giocatore che ha totalizzato il migliore punteggio, 30 o 60 secondi di gioco in più con tre palline contemporaneamente in campo. Con Haunted House apparirono addirittura i tre livelli, uno dei quali si trovava al di sotto del piano. Tanta fantasia purtroppo non bastò a risollevare le sorti del flipper, che in quel frangente stavano perdendo nettamente la sfida con i videogames, sicché qualcuno provò a collocare un vero e proprio gioco su video nella testata.
L'abbinamento con personaggi e soggetti cinematografici o musicali non era certo sufficiente a richiamare la grande utenza e molte ditte furono costrette a ridimensionare gli investimenti. Furono rispolverate diverse soluzioni tecniche del passato e alcuni pensarono anche di lanciare versioni elettroniche dei più fortunati titoli a livello meccanico (alcune risultarono eccellenti, vedi l'Eight Ball Deluxe della Bally). La crisi si sarebbe rivelata un malanno passeggero. Verso la metà degli anni '80 il flipper riprese quota. Un altro passo avanti nella tecnologia contrassegnato da Chicago Clubs Triple Play (Premier/Gottlieb 1985), provvisto di display alfanumerici che danno messaggi ai giocatori. Dopodiché, il flipper cominciò a fare sensazione anche per l'ntroduzione di immagini fotografiche nella testata e per i piani di gioco sempre piùveloci, ricchi di luci, bersagli, rampe, buche nascoste. Nella seconda parte del decennio i nomi da ricordare sono Space Shuttle (Williams, 1984), Comet (Williams, 1985), Raven (Premier, 1985), High Speed (Williams, 1986), Pinbot (Williams, 1987), Laser War (primo flipper Data East, 1987), Elvira (Bally Midway, 1989).
Grazie ai dot matrix, la vecchia idea di proporre giochi alternativi a quello che si svolge sul tavoliere diventò una soluzione di dominio comune. Di solito, sono gli stessi tasti delle pinne a interagire col display, che concede vistosi incrementi di punteggio o alternative da sfruttare nell'azione con le biglie. Si aprì un'autentica battaglia per ottenere le licenze dei film più famosi: da Star Trek a Terminator, da Rambo a Lethal Weapon, da Last Action Hero a Jurassic Park, da Indiana Jones a Flinstones. Fino ad arrivare ai recentissimi NBA Jam, Apollo 13, Johnny Mnemonic, Waterworld, Independence Day, Twister, The Lost World, X-Files. L'ingresso della Capcom e soprattutto della Sega nel settore non solo ha portato una ventata di novità, ma addirittura ha sostenuto un mercato che, ancora adesso, attraversa una fase decisamente depressiva.
Il capitolo di chiusura è doveroso dedicarlo al Safe Cracker della Bally (1995), che è il primo e per ora unico token-flipper: al raggiungimento di un determinato punteggio, eroga un doblone dalla fessura posta nella parte bassa della testata.
Forse non tutti sanno che, esattamente 63 anni fa, vide la luce il primo pinball con i respingenti. Gli apparecchi prodotti in precedenza (i primi nascono nel 1930) sono infatti niente altro che "bagatelle" a gettone, ovvero giochi tipo bingo in cui l'azione del giocatore era limitata all'invio della palla sul piano di gioco tramite l'apposito stantuffo.
Il primo flipper a pinne della storia Humpty Dumpty, di produzione Gotlieb su progetto di Harry Mabs, che viene introdotto sul mercato nell'autunno del 1947. La particolarità di questo modello e di quelli immediatamente successivi era nel fatto che le pinne sono rivolte verso l'esterno, mentre per vedere le pinne nella posizione odierna bisogna attendere i primi anni '50. Nel frattempo furono spesso adottate le pinne multiple (fino a 6), in quanto le restrizioni della corrente elettrica imposte negli USA non consentivano ad esse di avere la forza necessaria.
L'innovazione tecnologica diede una notevole spinta ai pinball, ma di lì a poco il mercato raggiunse la saturazione. Sicché, molte case, fra cui la Chicago Coins e persino la Bally, si dedicarono alla produzione di altri giochi. A contendersi la leadership rimasero così solo la Gottlieb e la Williams. Una sfida giocata non soltanto sul piano tecnologico, ma soprattutto su quello della creatività.
Negli anni '50 sono piuttosto diffuse le animazioni della testata, alcune meramente coreografiche, altre facenti parte integrante del gioco. E' il caso dello Spark Plugs (1951) della Williams, dove nella parte alta si svolge una corsa di cavalli. Anche i tavolieri, ovvero i piani di gioco, acquistarono gradatamente vivacità prevedendo ben presto degli elementi che, una volta colpiti, si abbassano sotto il piano (il caso di Wild West della Gottlieb; 1951). Happy Days (Gottlieb 1952) uno dei primi esempi di flipper provvisti di buche mangiapalle al centro del piano di gioco.
Per stimolare il giocatore, la Gottlieb introdusse, con Mystic Marvel (1954), la ripetizione della partita (da 1 a 3 con una moneta, da 2 a 6 con due). Caratteristica comune a tutti gli apparecchi dell'epoca era il conteggio dei punti, visualizzato tramite delle tabelle retroilluminate. Su Gun Club e Struggle Buggies (Williams, 1953) vengono sperimentati i primi rulli segna punti, che però stenteranno a prendere piede.
Le novità si succedevano a ritmo vertiginoso. Una cosa a cui, fino al 1954, nessuno aveva pensato era di coinvolgere più di un giocatore alla volta. La lacuna venne inizialmente colmata dal Super Jumbo della Gottlieb, che ammette fino a 4 players. Il gioco, tra l'altro, contribuì in modo decisivo all'affermazione dei segnapunti a rulli, anche se la contabilità contenuta alle tre cifre.
La Bally che, come dicevamo, aveva momentaneamente accantonato il settore flipper, tornò in auge alla grande, nel 1956, sfornando un autentico caposaldo della storia dei flipper: Balls-A-Poppin, che introdusse il sistema multiball, con la presenza contemporanea di 2/6 palle sul piano di gioco.
Entriamo negli anni '60: ecco Flipper (Gottlieb) dotato del sistema add-a-ball, palline gratis invece di partire gratis come in precedenza, al raggiungimento di determinati punteggi. Un'invenzione dettata anche dalla necessità: pure in America il pinball ha dovuto combattere contro i detrattori, che lo vedevano come un gioco d'azzardo. Con tale soluzione tecnica l'ostacolo viene aggirato, dando pari soddisfazioni al giocatore. La Gottlieb visse di rendita un paio d'anni grazie a questa intuizione. Poi, con Vagabond (1962), aprì l'era dei bersagli cadenti. E Swing Along (Gottlieb, 1963) fu il primo dotato di spinners (bersagli rotanti).
Nel Monte Carlo (Bally, 1964) si vedono per la prima volta i funghi respingenti (pop bumpers), mentre la primizia introdotta dal Eight Ball (Williams, 1966) il sistema split bank, che memorizza la situazione del tavoliere per ogni giocatore. Dello stesso anno il Bazaar (Bally), con il rivoluzionario sistema di pinne a cerniera: nel momento in cui i bersagli stabiliti venivano colpiti, esse si ravvicinano, chiudendo lo spazio antistante la buca.
Altra tappa fondamentale della storia del flipper fu sancita dalla nascita del Hayburners II (Williams, 1968), il primo ad avere le pinne da 7,5 cm al posto delle originali da 5 cm.
Gli anni '70 vennero caratterizzati inizialmente da nuove soluzioni grafiche, molto accattivanti. Alcuni dei titoli che andavano per la maggiore erano: Four Million BC (Bally, 1972), su tema preistorico, con un tiro particolare del pistone di avvio; Fireball (Bally 1972), grandi scenografie e un insieme di soluzioni tecniche ad alto effetto; Orbit (Gottlieb, 1972), provvisto di una barretta di metallo che dà punti variabili secondo la forza con cui viene colpita; 0X0 (Williams, 1973), in cui l'obiettivo è quello di accendere le X e le 0 nel quadro al centro del tavoliere.
Il 1975 è l'anno del riuscitissimo Space Mission (Williams), ma soprattutto di Tommy, la celebratissima pellicola cinematografica dove Roger Daltrey interpreta il ruolo di un ragazzo cieco-sordomuto, abilissimo giocatore di flipper. Il principale tema musicale, "Pinball Wizard", andò in testa a tutte le classifiche e ispirò un altro grande successo della Bally: Wizard per l'appunto, che raffigura nella testata i due protagonisti del film Tommy.
Siamo agli albori dell'era dell'elettronica. Curiosamente, fu la piccola e sconosciuta Mirco ad inaugurarla con Spirit of 76, la cui prerogativa era il segnapunti con numeri digitali. Il gioco però non era un granch e fu grazie al Dyn-O-Mite della Allied Leisure che esplose il mercato dei flipper digitali. La nuova tecnologia permise di programmare un gioco più veloce, grazie alla presenza di vere e proprie memorie che registrano il punteggio, anche se nel frattempo vengono colpiti altri bersagli. Il primo flipper "intelligente" fu l'Eight Ball (Bally, 1977) che stabilì un record di vendite da hit parade di tutti i tempi (più di 20.000 pezzi). Nel 1979 la Williams presentò Gorgar, che lanciò la moda dei flipper parlanti. Il minaccioso richiamo del mostro è riprodotto nella testata accompagnato da un cupo battito cardiaco che fa da sottofondo. Innovazione di grande attrattiva, ben presto sfruttata dagli altri produttori.
Nel concludere la carrellata sugli anni '70, non si può non fare un cenno alle tante stravaganze che segnarono l'epoca. Dapprima si tentò di trasferire il gioco all'interno di cabinet simili a quelli dei videogiochi (quale il Sea Hunt della Allied Leisure), se non addirittura di proporre apparecchi in cui due giocatori possono sfidarsi dalle due estremità del piano (il Challenger della Gottlieb). Più avanti vennero introdotti apparecchi più grandi dello standard (fra i tanti, lo Space Invaders della Atari) e quelli "da tavolino", piatti e poco appariscenti, ideali per sale con poco spazio a disposizione (ricordiamo il Black Velvet della Game Plan).
Nel 1980 arrivò il primo flipper con multiball elettronico: il Firepower (Williams), autentico campione di incassi. Esso apportò anche un'altra innovazione, quella del cambio di corsia, azionabile tramite i pulsanti delle pinne, con il quale si possono spostare le corsie illuminate sul piano di gioco, rendendo più facile completare le sequenze coi punteggi alti. Nello stesso anno arrivò il Black Night, in cui l'azione si svolge su due livelli collegati da rampe; presenta inoltre un bersaglio bonus a tempo e, al termine della partita, concede al giocatore che ha totalizzato il migliore punteggio, 30 o 60 secondi di gioco in più con tre palline contemporaneamente in campo. Con Haunted House apparirono addirittura i tre livelli, uno dei quali si trovava al di sotto del piano. Tanta fantasia purtroppo non bastò a risollevare le sorti del flipper, che in quel frangente stavano perdendo nettamente la sfida con i videogames, sicché qualcuno provò a collocare un vero e proprio gioco su video nella testata.
L'abbinamento con personaggi e soggetti cinematografici o musicali non era certo sufficiente a richiamare la grande utenza e molte ditte furono costrette a ridimensionare gli investimenti. Furono rispolverate diverse soluzioni tecniche del passato e alcuni pensarono anche di lanciare versioni elettroniche dei più fortunati titoli a livello meccanico (alcune risultarono eccellenti, vedi l'Eight Ball Deluxe della Bally). La crisi si sarebbe rivelata un malanno passeggero. Verso la metà degli anni '80 il flipper riprese quota. Un altro passo avanti nella tecnologia contrassegnato da Chicago Clubs Triple Play (Premier/Gottlieb 1985), provvisto di display alfanumerici che danno messaggi ai giocatori. Dopodiché, il flipper cominciò a fare sensazione anche per l'ntroduzione di immagini fotografiche nella testata e per i piani di gioco sempre piùveloci, ricchi di luci, bersagli, rampe, buche nascoste. Nella seconda parte del decennio i nomi da ricordare sono Space Shuttle (Williams, 1984), Comet (Williams, 1985), Raven (Premier, 1985), High Speed (Williams, 1986), Pinbot (Williams, 1987), Laser War (primo flipper Data East, 1987), Elvira (Bally Midway, 1989).
Grazie ai dot matrix, la vecchia idea di proporre giochi alternativi a quello che si svolge sul tavoliere diventò una soluzione di dominio comune. Di solito, sono gli stessi tasti delle pinne a interagire col display, che concede vistosi incrementi di punteggio o alternative da sfruttare nell'azione con le biglie. Si aprì un'autentica battaglia per ottenere le licenze dei film più famosi: da Star Trek a Terminator, da Rambo a Lethal Weapon, da Last Action Hero a Jurassic Park, da Indiana Jones a Flinstones. Fino ad arrivare ai recentissimi NBA Jam, Apollo 13, Johnny Mnemonic, Waterworld, Independence Day, Twister, The Lost World, X-Files. L'ingresso della Capcom e soprattutto della Sega nel settore non solo ha portato una ventata di novità, ma addirittura ha sostenuto un mercato che, ancora adesso, attraversa una fase decisamente depressiva.
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Io ho il silver slugger che invece del doblone dovrebbe erogare un ticket. A cosa serviva poi il doblone? E il ticket?
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Bravo Thebaro!
aggiungo una curiosita' dei flipper:
"A quei tempi le discoteche non esistevano ancora; e quindi le mamme si accanirono presto contro questo nuovo passatempo che "distrae i ragazzi distogliendoli dallo studio, spingendoli a spendere fino all'ultima moneta come nel peggiore dei giochi d'azzardo" (come recita testualmente un giornale dell'epoca).
Si arrivò quindi presto in Italia ad una legge, varata nel 1965, che vietava "il giuoco tipo flipper" oltre ad una moltitudine di altri passatempi che con il flipper avevano poco o nulla in comune, tipo le slot-machines.
Il flipper era quindi destinato a scomparire in quanto gioco d'azzardo? No, perchè subito gli americani corsero ai ripari per non perdere un importante mercato come quello italiano. La legge vieta il gioco chiamato flipper? E noi, apposta per l'Italia, cancelliamo la scritta "flipper" dovunque compare, ed anzi nel vetro della testata scriviamo ben chiaro ed in italiano che questo è un "Nuovo Bigliardino Elettrico" (Federico Croci - www.tilt.it)
aggiungo una curiosita' dei flipper:
"A quei tempi le discoteche non esistevano ancora; e quindi le mamme si accanirono presto contro questo nuovo passatempo che "distrae i ragazzi distogliendoli dallo studio, spingendoli a spendere fino all'ultima moneta come nel peggiore dei giochi d'azzardo" (come recita testualmente un giornale dell'epoca).
Si arrivò quindi presto in Italia ad una legge, varata nel 1965, che vietava "il giuoco tipo flipper" oltre ad una moltitudine di altri passatempi che con il flipper avevano poco o nulla in comune, tipo le slot-machines.
Il flipper era quindi destinato a scomparire in quanto gioco d'azzardo? No, perchè subito gli americani corsero ai ripari per non perdere un importante mercato come quello italiano. La legge vieta il gioco chiamato flipper? E noi, apposta per l'Italia, cancelliamo la scritta "flipper" dovunque compare, ed anzi nel vetro della testata scriviamo ben chiaro ed in italiano che questo è un "Nuovo Bigliardino Elettrico" (Federico Croci - www.tilt.it)
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Tox Nox Fox
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Bravo Baro, ti ho preso l'articolo e postato in flipperitalia.net 

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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
ai tempi in cui il flipper tirava, molti gestori di bar offrivano delle consumazioni in base al punteggio che si otteneva nel flipper, quindi molti punti=ticket=birraBeowulf ha scritto:Io ho il silver slugger che invece del doblone dovrebbe erogare un ticket. A cosa serviva poi il doblone? E il ticket?

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mossfet
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Fino a poco tempo fà nel mio paese c'era un flipper "The addams Family" con un record altissimo, in caso di record battuto il gestore pagava da bere a tutti i presenti e il nuovo detentore del record poteva cenare gratuitamente nel pub. Il record è rimasto imbattuto per circa 6 anni, ossia fino alla chiusura del locale. Ovviamente per tentare l'impresa bisognava mettersi in fila e attendere il proprio turno, pare che quel flipper abbia incassato molti soldi, e anche una modica cifra di calci e pugni. Sin da quando arrivarono i Flipper nei bar, nel mio paese c'è stata una certa predisposizione alla competizione "Flipperistica", tanto che a detta di alcuni nei primi anni 80 a causa di un diverbio per una partita su un flipper ebbe inizio una faida tra due famiglie. Purtroppo con il ricambio generazionale questa cultura è andata persa, adesso i flipper non si vedono più in nessun locale del paese, ma stiamo cercando di organizzare per questa estate il primo evento "Flipperistico", sperando di avvicinare i più giovani a questo tipo di divertimento. Ovviamente sarete tutti invitati, magari presso lo stand "ArcadeItalia"...
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Ottima iniziativa...purtroppo il flipper si e' perso ed ovviamente se uno non ci ha mai potuto giocare non puo' capire quanto sia emozionante...mossfet ha scritto:stiamo cercando di organizzare per questa estate il primo evento "Flipperistico", sperando di avvicinare i più giovani a questo tipo di divertimento. Ovviamente sarete tutti invitati, magari presso lo stand "ArcadeItalia"...
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
ottimo...io e fedemilano abbiamo organizzato la prima edizione del TIF (torneo Italiano Flipper) nel 2009 e stiamo andando verso al terza edizione a Milano del 2011..
è veramente bello e emozionante vedere gente che da paesi di tutto il mondo, arriva per giocare a flipper...
cmq se hai bisogno di qualche dritta o semplicemente lo organizzate, fammelo sapere che sicuramente vedro di esserci e magari portare gente....
dovunque ci siano flipper, io ci sono..
è veramente bello e emozionante vedere gente che da paesi di tutto il mondo, arriva per giocare a flipper...
cmq se hai bisogno di qualche dritta o semplicemente lo organizzate, fammelo sapere che sicuramente vedro di esserci e magari portare gente....
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Non ti nascondo che di problemi organizzativi c'è ne sono molti, a partire dalle cifre astronimiche che mi hanno chiesto per il noleggio dei flipper, che tra le tante cose dovrei appoggiarmi ad un titolare di partita iva per poterli noleggiare. Fortunatamente ho una vasta scelta di location, e qualcuno disposto a finanziare l'evento si è già fatto vivo. Spero di riuscire ad organizzare il tutto senza problemi, anche perchè avrei in mente di organizzare qualcosa anche a Bolzano, ma qui i costi salgono esponenzialmente. Per i flipper in calabria mi hanno chiesto 75€ al giorno trasorto e installazione inclusa, a bolzano siamo a 120€ solo il flipper poi ci devo anche calcolare il servizio di trasporto e installazione. Considerando che dai flipper e da tutto il resto non ci ricavo nulla è una bella grana. Comunque vada vi terrò aggiornati sull'evolversi della questione, per adesso rimaniamo che ci vediamo al TIF 2011.
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
flipper in calabria???non è un po lontano?
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Lontano in che senso? L'evento è in calabria e il servizio di noleggio anche, poi se tutto fila liscio provo ad organizzare qui a bolzano, e noleggerei sempre in zona. Non vedo problemi di distanze. Il problema sono i prezzi assurdi che applicano....TheBaro ha scritto:flipper in calabria???non è un po lontano?
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
avevo capito che lo volevi organizzare a bolzano essendo quella la tua citta..il discorso calabria mi è sfuggito...nn mi pare di averlo letto..
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Bè di faide a Bolzano non credo ne esistano... In effetti ero stato un pò vago.
Comunque il primo evento che stiamo organizzando è per l'estate 2011 in una zona molto frequentata da giovani, lo stand sarà vicinissimo a quello utilizzato dalle radio nazionali per i loro eventi.
L'evento ipotetico da organizzare a Bolzano invece dovrebbe ricadere sotto il periodo natalizio in occasione dei classici mercatini di natale, mentre il precedente sarà all'aperto questo sarà al chiuso, affitto del locale permettendo. Dico ipotetico perchè qui ci vogliono milioni di autorizzazioni, non sarà facile.
Comunque il primo evento che stiamo organizzando è per l'estate 2011 in una zona molto frequentata da giovani, lo stand sarà vicinissimo a quello utilizzato dalle radio nazionali per i loro eventi.
L'evento ipotetico da organizzare a Bolzano invece dovrebbe ricadere sotto il periodo natalizio in occasione dei classici mercatini di natale, mentre il precedente sarà all'aperto questo sarà al chiuso, affitto del locale permettendo. Dico ipotetico perchè qui ci vogliono milioni di autorizzazioni, non sarà facile.
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
bellissimi i mercatini di Natale!!
eccoti lo shooter dopo il trattamento...ottimo risultato direi..
hai pm...
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Sembrano nuovi !!TheBaro ha scritto: eccoti lo shooter dopo il trattamento...ottimo risultato direi..![]()
La mia collezione Zaccaria
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
uhm si devo dire che il tumbler, paglietta di lana di ferro e la pasta iosso, fanno veramente i miracoli..provare per credere... 

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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Bella pagina, tempo fà avevo creato con una traduzione veloce (e sicuramente da sistemare) una pagina online con anche le foto dei modelli citati e la posto qui:
http://farabullispa.net/flipper.htm
Nella pagina in fondo, ci sono anche gli aggiornamenti sugli ultimi flipper in produzione... Non perdeteli voi amanti dei flipper!
Ciao!
Denny.
http://farabullispa.net/flipper.htm
Nella pagina in fondo, ci sono anche gli aggiornamenti sugli ultimi flipper in produzione... Non perdeteli voi amanti dei flipper!
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Denny.
Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
Il famoso Humpty Dumpty del 1947 era un Gottlieb, no Bally.http://www.ipdb.org/showpic.pl?id=1254& ... 057&zoom=1TheBaro ha scritto: Il primo flipper a pinne della storia Humpty Dumpty, di produzione Bally.
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Re: La breve storia dei flipper..dal '50 ai giorni nostri
azz..chiedo venia e rettifico subito..grazie della precisazione..
tra pinne per parte, retroverse ma pur sempre "flippers"

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