Dopo tanti anni ancora la leggenda di polybius torna a colpire...
Innanzitutto: i video che vedi in giro sono dei FALSI CLAMOROSI. Se veramente gioco era in grafica vettoriale, non esiste hardware vettoriale in grado di riprodurre effetti minimamente paragonabili a quello che vedi in qualsiasi video online. Per capire il principio del monitor vettoriale, immagina un pennello che rapidissimamente traccia delle linee di luce monoscromatica sullo schermo. L’effetto che ottieni, comparandolo a tecnologie moderne, è quello del laser show, e non del cinema, non so se rendo l’idea. Devono poi spiegarmi come si possono fare dei video da un qualcosa di cui non esiste prova dell’esistenza, basandosi su informazioni che è ottimistico definire lacunose. Come dire che tu mi descrivi un quadro con “c’è la luna” ed io ti dico che il quadro è sicuramente la “notte stellata” di Van Gogh. Potrei fare anche io una applicazione qualsiasi che mostra un po’ di luci intermittenti, chiamarla polybius e la mia versione ha altrettante possibilità di essere fedele all’originale di quello che trovi online ora. Non ha quindi senso parlare di PORTING, visto che il porting è l’adattamento di un codice ad un diverso sistema operativo/hardware. Sarebbe più corretto parlare di clone, o di simulazione, ma bisognerebbe comunque avere qualcosa da clonare. Quindi, tutto quello che trovi online a livello di applicazioni/video/giochi/foto è FALSO e non può essere usato come base di ricerca.
Il discorso “malori”: si chiama epilessia fotosensibile, è una forma epilettica spesso latente che può venire scatenata da esposizione prolungata a luci intermittenti, come può essere una lampada stroboscopica. Accade spesso che i portatori di questo male non ne sono a conoscenza fino alla prima crisi, che può avvenire anche avanti nell’età, come un ragazzo che ho conosciuto (per questo la conosco) che l’ha scoperto a 16 anni la prima volta che è andato in discoteca ed è collassato. Proprio per questo non è da escludere che nel periodo in cui tutti cercavano novità per stupire i videogiocatori si siano usati effetti di luce prolungati che possano aver causato in malati ignari una crisi epilettica. Vedi il famigerato episodio dei Pokemon che ha causato crisi epilettiche in migliaia di bambini giapponesi (e stando alle leggende, in altrettanti adulti quando la scena incriminata è stata genialmente riproposta durante i telegiornali che riportavano la notizia…

). La colpa non è dei Pokemon in se, ma di una prolungata serie di flash durante un combattimento, ed ovviamente era involontaria.
Volendo fare una ipotesi plausibile: è stato creato un prototipo per test. Come per tutti field test, spesso uscivano i tecnici a controllare funzionamento e rendita del gioco. Nel gioco erano presenti scene che possono aver causato un attacco di epilessia fotosensibile ad un ragazzo. Il gioco non è mai stato pubblicato in versione definitiva, o se è stato pubblicato aveva un altro nome e noi non lo sapremo mai**. E conoscendo come funzionano le leggende metropolitane, le cose sopra elencate potrebbero anche non essere accadute nello stesso posto e con lo stesso gioco, ma essere la somma di vari spezzoni di chiacchiere riuniti in una unica storia. Tieni presente che in quel periodo, oltre agli appassionati di videogames che peroravano la causa dell’arcade, c’era anche chi li demonizzava, definendole macchine mangiasoldi che rimbecillivano gli utenti intontendoli nel gioco. Ricordo una scenetta in un Bim Bum Bam dove si vedevano padre e figlio che con occhi sbarrati fissi sullo schermo infilavano sacchi di monete dentro ai cab pestando tasti a caso con l’altra mano. Nulla di stupefacente quindi sul fatto che qualche delatore della causa anti-videogames abbia fatto il classico 1+1=3, generando Polybius
** Potrebbe essere stato il prototipo di tempest? Perché no? Il mercato era ancora una cosa incerta, grandi potenziali ma qualsiasi errore avrebbe potuto danneggiare la tua immagine in maniera irreversibile. Perché quindi una azienda avrebbe dovuto mettere il proprio nome su un prodotto che potenzialmente sarebbe stato un flop? Per essere ricordati come "quelli del giochino dell'astronave che faceva schifo"? Considerando che le normative dell'epoca erano lungi dall'essere complesse come quelle di ora (registrazione all'AAMS, compatibilità coi comma della normativa sulle macchine da intrattenimento, deposito del codice ecc ecc ecc) piazzare in un bar un cab con un prototipo in maniera del tutto anonima era tutt'altro che impossibile. Vedi i recenti ritrovamenti in giro a magazzini: Grasspin, Planet Probe ecc
I'm too old for this shit..