Bootleg: dove, come e chi li faceva?
Inviato: 10/09/2015, 23:28
Benchè non sia un grande amante dei bootleg (salvo rarissimi casi, li evito come la peste), non posso non rimanerne, per certi versi, affascinato.
Eh sì perchè, inutile negarlo, qua in Italia, senza bootleg, ci saremmo scordati di vedere tantissimi giochi. Quindi, in un certo senso, dobbiamo
essere grati a queste jamma (e non) di "serie B".
Non si può certo dire che abbiano avuto una lunghissima vita: con l'avvento di CPS2 e Sega Model, i bootleg sono praticamente spariti (avrei poi proprio
voluto vedere come avrebbero realizzato un bootleg di una Model 3...).
Ma veniamo al nocciolo della questione: chi ha informazioni riguardo queste schede? Nello specifico, chi le produceva? Pirati anonimi o software house "minori"?
In Italia chi li produceva e con quale attrezzatura? Qual era il più "grande" produttore di bootleg?
Cercando un po' in rete, l'unico articolo che ho scovato riguarda le copie pirata di Mortal Kombat: http://archiviostorico.corriere.it/1993 ... 6204.shtml (in passato l'avevo
già postato questo articolo). Peccato non scenda molto nei dettagli.
E' interessante però notare come il nome della casa madre, Midway, sia stato storpiato in Yawdim.
Riguardo proprio i riferimenti alla software house, ho notato che a volte che vengono mantenuti tutti i riferimenti alla casa madre (ad esempio nel bootleg di WrestleFest dove compare tranquillamente il nome Technos). In altri invece viene omesso il nome della software house (vedi bootleg di SF2 dove non c'è nessun riferimento alla Capcom nel title screen) oppure, e questo è il caso che mi interessa di più, ci sono casi in cui, viene omesso il nome della casa
che ha prodotto il gioco originale e sostituito con il nome della casa che ha realizzato il bootleg (è l'esempio di Altered Beast, dove non è presente la scritta "SEGA", ma è presente la scritta "DATSU").
Da quelle pochissime informazioni che ho, pare che esistano addirittura bootleg...di bootleg!!! E' il caso sempre di Altered Beast dove, il bootleg della DATSU, pare sia stato preso e trasformato, proprio qua in Italia, in un altro bootleg
chiamato Super Warrior (Mutant Warrior nell'attract mode), mantenendo però lo stesso hardware.
Inoltre, di quanto si riduceva il prezzo rispetto alla scheda originale?
E' interessante poi notare anche le "soluzioni" adottate per cercare di ridurre i costi pur mantenendo le stesse prestazioni (beh, quasi!). Ad esempio, nella seconda metà degli anni '80 era quasi d'obbligo usare come
chip audio lo Yamaha 2151, con 8 note di polifonia e sintesi in FM. Essendo però il top di gamma, il prezzo era chiaramente elevato. Per rispariamare, i "bootleggers" utilizzavano spesso due Yamaha 2203 (quindi fascia bassa)
a 3 note di polifonia ciascuno (quindi 6 in tutto) e sintesi in FM. In generale era difficile occupare tutti e 8 i canali, quindi con 6 si riusciva a coprire tutta la musica e gli effetti, ed era raro che qualche nota/effetto venisse tagliato.
Ma questa è soltanto una delle tante soluzioni adottate per risparmiare.
E voi cosa sapete al riguardo???
Eh sì perchè, inutile negarlo, qua in Italia, senza bootleg, ci saremmo scordati di vedere tantissimi giochi. Quindi, in un certo senso, dobbiamo
essere grati a queste jamma (e non) di "serie B".
Non si può certo dire che abbiano avuto una lunghissima vita: con l'avvento di CPS2 e Sega Model, i bootleg sono praticamente spariti (avrei poi proprio
voluto vedere come avrebbero realizzato un bootleg di una Model 3...).
Ma veniamo al nocciolo della questione: chi ha informazioni riguardo queste schede? Nello specifico, chi le produceva? Pirati anonimi o software house "minori"?
In Italia chi li produceva e con quale attrezzatura? Qual era il più "grande" produttore di bootleg?
Cercando un po' in rete, l'unico articolo che ho scovato riguarda le copie pirata di Mortal Kombat: http://archiviostorico.corriere.it/1993 ... 6204.shtml (in passato l'avevo
già postato questo articolo). Peccato non scenda molto nei dettagli.
E' interessante però notare come il nome della casa madre, Midway, sia stato storpiato in Yawdim.
Riguardo proprio i riferimenti alla software house, ho notato che a volte che vengono mantenuti tutti i riferimenti alla casa madre (ad esempio nel bootleg di WrestleFest dove compare tranquillamente il nome Technos). In altri invece viene omesso il nome della software house (vedi bootleg di SF2 dove non c'è nessun riferimento alla Capcom nel title screen) oppure, e questo è il caso che mi interessa di più, ci sono casi in cui, viene omesso il nome della casa
che ha prodotto il gioco originale e sostituito con il nome della casa che ha realizzato il bootleg (è l'esempio di Altered Beast, dove non è presente la scritta "SEGA", ma è presente la scritta "DATSU").
Da quelle pochissime informazioni che ho, pare che esistano addirittura bootleg...di bootleg!!! E' il caso sempre di Altered Beast dove, il bootleg della DATSU, pare sia stato preso e trasformato, proprio qua in Italia, in un altro bootleg
chiamato Super Warrior (Mutant Warrior nell'attract mode), mantenendo però lo stesso hardware.
Inoltre, di quanto si riduceva il prezzo rispetto alla scheda originale?
E' interessante poi notare anche le "soluzioni" adottate per cercare di ridurre i costi pur mantenendo le stesse prestazioni (beh, quasi!). Ad esempio, nella seconda metà degli anni '80 era quasi d'obbligo usare come
chip audio lo Yamaha 2151, con 8 note di polifonia e sintesi in FM. Essendo però il top di gamma, il prezzo era chiaramente elevato. Per rispariamare, i "bootleggers" utilizzavano spesso due Yamaha 2203 (quindi fascia bassa)
a 3 note di polifonia ciascuno (quindi 6 in tutto) e sintesi in FM. In generale era difficile occupare tutti e 8 i canali, quindi con 6 si riusciva a coprire tutta la musica e gli effetti, ed era raro che qualche nota/effetto venisse tagliato.
Ma questa è soltanto una delle tante soluzioni adottate per risparmiare.
E voi cosa sapete al riguardo???