Discorsi triti e ritriti, da anni ed anni, fatti in molti lidi...ma sempre interessanti.
Siamo l'unione di tutti e due gli aspetti, l'uno non può certo prescindere dall'altro, ma vediamo se è possibile rendere il discorso stimolante e cercare di separare magari le cose chirurgicamente, per quanto possibile...
Difficile avere in Italia le idee veramente chiare su questi argomenti, perchè generazioni come la mia sono state per lo più fuorviate dagli home computer negli anni '80 e da sale giochi non sempre all'altezza, fra l'altro.
Se mi permetti, JackisBack, dire che Ghoust'n Goblins è invecchiato malissimo o che oggi è una ciofeca, è quantomeno un tantino avventato: personalmente lo considero il Platform per eccellenza, con tutti i suoi limiti dovuti alla datazione. Può non piacerti, ma è obbiettivamente un super gioco, anche giocato oggi. Magari cerco di spiegarmi più avanti su questo.
Riprendo il discorso sugli home computer: lì a mio avviso abbiamo davvero tanto da relegare ai ricordi, moltissimi giochi del C64 e dell'Amiga (ma se vogliamo anche Spectrum, MSX, Atari ST), per me che ho vissuto entrambi, ad oggi nel 90% dei casi rappresentano una delusione, al di là dell'affetto e della lacrimuccia.
Non è affatto così con parecchi titoli per le console e molti Coin-op.
Basta provare Super Mario Bros, Castlevania, Zelda o le fantastiche conversioni di Sega per il suo Master System, il PC Engine: ancora oggi moltissimi titoli si lasciano giocare con estremo piacere, mostrando una giocabilità da vendere ed una profondità a volte incredibile se pensiamo ai pochi KiloByte e alle restrizioni grafiche e sonore del tempo.
Non si può dire lo stesso di molti titoli giocati e rigiocati sui computer dell'epoca, spesso gli adattamenti e la programmazione di molti titoli era discretamente approssimativa e superficiale. Questo anche perchè, nonostante siano arrivati poco dopo (fine anni '70), le software house giapponesi, hanno stradominato la scena più o meno fino a quando la sala giochi ha fatto la parte del leone (fino a metà anni '90).
Le macchine Arcade erano rappresentate, nella maggioranza dei casi, da hardware di riferimento e venivano programmate ad hoc, l'interesse economico era alto e la possibilità per i sistemi casalinghi di avvicinarsi a tali potenzialità, quasi nulle. Il meglio della tecnica videoludica si concentrò lì, dando vita a piccoli capolavori senza tempo.
E qui possiamo far partire il discorso dello stile, perso purtroppo da quando diversi anni fa abbiamo iniziato a fare la conta dei poligoni e delle texture per gli effetti speciali che man mano, hanno "addormentato" il videogioco, rendendolo a volte un esercizio virtuoso privo di corpo ed un intrattenimento di tipo audio-visivo.
Lo stile è qualcosa che prescinde dalle possibilità dell'hardware a disposizione, comunque limitato negli anni '80, è piuttosto qualcosa che ha a che fare con l'abilità di trasfigurare un'idea in pochi pixel, un concetto attraverso una leva e due tasti, la capacità di trasmettere la fantasia e renderla divertente, giocabile, funzionale, creando atmosfera e desiderio di scoperta: in questo senso, Ghost'n Goblins è una delle pietre miliari, ovvio poi che nel 1985 ti faceva uscire gli occhi di fuori ed oggi sembra poca cosa.
L'assuefazione grafica ci ha portato, negli anni, anche a perdere spesso importanti parametri di giudizio: un gioco ci accompagna, come una ninna nanna, tra delizie grafiche e suoni coinvolgenti, ci rasserena perchè ci semplifica i compiti, cacciando nell'oblio videoludico le tecniche da imparare, la precisione da adottare, l'attenzione, il riflesso, anche a volte il sudore e la fatica che si impiegava fisicamente nei vecchi titoli.
Questo non vuol dire che i giochi odierni siano da buttare, per carità...
E' scomparso il punteggio...poi il Game Over...prima o poi si arriva alla fine (o alla noia), qualcuno se n'è accorto?
Tutto ciò ci rassicura, ci rilassa...ma inevitabilmente ci toglie anche molto rispetto ai vecchi tecnicismi ed alla "meritocrazia" dei vecchi titoli.
Il Coin-Op arcade, decaduto da molti anni come riferimento videoludico, da metà anni '90 subisce colpi su colpi dalle console della generazione del 3D, che oltre ad avvicinare (e poi superare) graficamente i titoli da sala, ne aggiungerà dinamiche e profondità non più riproducibili nella formula "1 coin, 1 game".
Man mano resteranno infatti solo i grandi cabinati con controller dedicati e la scena si restringerà enormemente nel giro di pochi anni, fino a scomparire pressoché del tutto.
Assieme a questi luoghi e questi cabinati, spariscono via via anche le generazioni di bambini/ragazzi che si conoscevano e si frequentavano dal vivo, in strada, all'aperto.
Ma questa è forse un'altra storia...
Non voglio proseguire nel dettaglio ed annoiare, per cui farò qualche esempio di gioco da sala (fra quelli che mi vengono in mente) che ritengo capolavori senza tempo e qualcun altro che nonostante l'affetto, aimhè, non regge alla prova del tempo:
Robotron...schermate fisse, poca grafica, grande concetto originale. Tutto abilità, tenacia, riflessi e colpo d'occhio. Dal 1982 ad oggi non perde neanche un pizzico di fascino a mio parere.
Frogger...quanto è semplice nella dinamica, ma tutt'altro che facile, questo gioco? Quattro direzioni, visuale dall'alto, grande giocabilità. Semplice ma efficace, nel 1981 ed anche oggi.
Nibbler...c'è bisogno di presentare il "serpentone" originale? Dinamica ridotta all'osso, limitato quanto si vuole ma affascinante da impazzire!
Popeye...qui c'è molto cuore da parte mia, lo ammetto, subii il fascino dei grandi sprite e del delizioso stile nintendo al tempo, ma anche oggi secondo me il gioco si lascia giocare in tutta la sua particolarità. Tre quadri, ma una crescente difficoltà e cambi tattici.
Q*Bert...altro esempio di grande trasposizione di fantasia in stile. Fuori dal comune, da imparare e memorizzare, non frenetico, ma tecnico ed incalzante. Oltre trenta anni e non li dimostra.
Track & Field...c'è bisogno di spiegare? Senza i simpatici atleti di questo gioco qualcuno sarebbe disposto a smanettare ancora oggi facendosi venire calli e vesciche?
Altri degni di piena considerazione anche nel 2013 che mi vengono in mente:
Pac Man, Defender, Time Pilot, Donkey Kong, Gyruss, Gaplus, Burger Time, Tapper, Bomb Jack, Green Beret, Gun Smoke, Solomon's Key, Tokio, Xain'd Sleena, R-Type, Black Tiger ed ovviamente...
Ghost'n Goblins ed il suo degno successore
Passo alla lista di quelli che, dopo tanti anni, risentono della vecchiaia:
Spy Hunter...l'ho amato e giocato moltissimo nel cockpit originale ai tempi. Lo avevo anche su C64. Oggi è buono praticamente solo per i ricordi...
1942...mitico ed ancora godibile, ma indubbiamente risente degli anni e dei molti (troppi) titoli venuti dopo di lui...anche per opera della stessa capcom.
Pole Position...all'epoca un gran gioco, grafica d'effetto, una piccola rivoluzione. Oggi ha perso pressochè tutto il suo fascino, se escludiamo l'importanza storica.
Commando...al tempo fu un buon successo, azione frenetica e buona giocabilità. Ora sa un pò di "approssimativo", troppo random e un pò scialbo.
Jail Break...quanto mi piaceva e quanto mi faceva dannare! Ora fa solo dannare, la tecnica è ridotta a zero e la difficoltà mal calibrata.
Rampage...ancora ricordo il grande (per l'epoca) cabinato: addirittura si giocava in tre per volta, uno sballo. Fantastico controllare i bestioni e troppo gustoso distruggere palazzi. Mi piaceva moltissimo ai tempi. Ad oggi invece, giocabilità imperfetta, mal strutturato, poca tecnica e inevitabilmente mangiasoldi (non che sia più un problema!).
Street Fighter...una delizia per gli occhi, con tanto di sonoro digitalizzato e...6 tasti! Chi li aveva mai visti prima? Legnoso e casuale nel 2013
Street Fighter 2 (ora mi creerò una schiera di nemici) Uno dei giochi che ho amato di più, attese, code e tanti gettoni. E' sempre affascinante, ma risente degli anni e dei suoi stessi seguiti, oltre che di tanti altri giochi del genere molto più complessi e profondi. Un mito, ma nel suo tempo.
Ho scritto abbastanza, mi congedo
